Scegliere uno stampo per dolci è difficile… Quasi come…

24 Luglio 2018

Quasi come scegliere una scarpa da running!

Ti confesso una cosa, io non sono un runner (l’avevamo notato: mi dirai. Questa è cattiveria, un po’ di pancetta non significa niente! Chiaro!) ma Giacomo, un caro amico, n’è appassionato, così, visto che la curiosità invece ce l’ho (forse perché non richiede sforzi fisici!) di tanto in tanto mi faccio raccontare di come si può misurare la bravura di chi corre, quanto tempo occorre per percorrere 1 km (e poter dire di essere veloci) e soprattutto, questo è il suo argomento preferito: le scarpe!

Sì perché chi corre in modo costante, cambia spesso le sue scarpe. Ma soprattutto le ama e gli piacciono e non smetterebbe mai di parlarne (conosco qualche cuoco che fa lo stesso con le pentole!). E allora mi racconta di cosa significa indossare questo o quell’altro paio di scarpe, perché sembra che alcune di queste scarpe riproducano fedelmente il piede e quindi è come se tu corressi scalzo e sono molto difficili da portare: sono, quindi, per i più bravi ed esperti!

Un giorno mi venne una curiosità e gli dissi: “ma come le scegli le scarpe? Con quale criterio ti affidi alla marca, leggi dei testi insomma come fai?” La sua risposta mi lascio un po’ spiazzato, ma è stata l’origine di quello che ti sto scrivendo. Infatti mi disse: “all’inizio provavo e mi affidavo al caso!”.

Quindi mi ha raccontato un po’ di cose su tutte le paia di scarpe che non è riuscito a usare per più di una volta e infine dell’esperienza di “viaggiare” con quelle effetto piede che all’inizio non riusciva a portare. Mentre parliamo mi fa: “Però devo dirti una cosa ora ho risolto il problema!” e io: “In che senso?” e così mi ha raccontato della sua nuova esperienza di acquistare in un piccolo negozio specializzato aperto da qualche anno ad Avellino, dove è consigliato bene e assistito meglio con competenza e professionalità.

Risultato: soddisfazione e, finora, niente scarpe da buttare, in più qualche consiglio su come correre a piedi “nudi”.

Ti chiederai che c’entra il running con la cucina, con le mie amate pentole!?

Se hai pazienza, ti spiego, quella parte che più mi riguarda da vicino e perché somiglia molto a quello che hai appena letto. Circa una decina di anni fa non avevo ancora, la competenza e la conoscenza che ho oggi sugli strumenti di cottura, per cui ho fatto anch’io qualche sbaglio (sono salutari, aiutano a continuare a crescere). L’episodio che ti racconto è stato per me fondamentale (nel tempo, se mi segui, scoprirai perché).

Ero da poco sposato. Mia moglie, si era appassionata a fare dolci (c’era un po’ più di tempo, senza i 3 piccoli “monelli”) con buoni risultati. Aveva preso l’abitudine di usare spesso il pan di spagna come base delle sue torte. Ma c’era un problema: non era mai contenta del risultato.

Soprattutto non le piaceva la cottura, o era crudo dentro o era troppo cotto insomma: mai perfetto! Questa cosa è durata per qualche mese. Durante il quale abbiamo cominciato a controllare nell’ordine: il forno, la ricetta del pan di spagna (vuoi vedere che si commetteva qualche errore), il tempo di cottura e altro, alla ricerca di una soluzione o di un risultato migliore. Passò un po’ di tempo, e ci incontriamo con un caro amico, Umberto (per me è un riferimento quando si tratta di cucinare, un vero appassionato, ma soprattutto un perfezionista, non si accontenta mai).

Mia moglie, naturalmente, non si è fatta pregare  e  gli racconta del pan di spagna, del forno, della ricetta, del tempo di cottura (naturalmente lei voleva sapere cosa mancava al suo pan di spagna) lui impassibile (si da delle arie quando lo interroghi sulle cose che sa! Ed è pure permaloso per cui sarà inevitabile taggarlo) la guarda e fa senza stare lì a pensare troppo: “Concè mi fai vedere lo stampo dove fai il pan di spagna?”

Mia moglie cambiò espressione e lo prese, lui lo guardò un secondo e disse: “Questo non va bene per il pan di spagna! E’ troppo pesante!” In effetti mia moglie usava una tortiera, di quelle che vanno bene per tutto, che possono essere usate anche sul gas: evidentemente quando vanno bene per tutto forse non vanno bene per niente o comunque non per cotture specifiche. Allora Umberto le suggerì uno stampo a cerniera con fondo removibile specifico per dolci.

(Come quello che vedi sotto in foto: bello vero?!)

Sai come è venuto il pan di spagna da quel momento? Prova ad indovinare! Esatto! E’ venuto perfetto! Che strano! Possibile che uno stampo per dolci diverso abbia cambiato completamente il risultato? Certo che sì. Questo episodio mi ha fatto capire delle cose importanti:

  • che c’è sempre da imparare, soprattutto nel proprio lavoro;
  • che per poter offrire al cliente un livello di soddisfazione elevato, le cose devi averle provate prima di lui e per lui, non esiste un’altra strada.

Quindi sai cosa accade oggi nel mio negozio, che quando vuoi acquistare una tortiera (il nome non è casuale) per fare i dolci, cerco di dissuaderti. Se vuoi i migliori risultati dobbiamo cambiare stampo. Provo a spiegarti perché non dovresti acquistare la tortiera, ma piuttosto uno stampo specifico per dolci e, se  hai tempo, ti racconto l’episodio di cui sopra. Non c’è alternativa.

Quindi ora vedi come si somigliano e quante cose hanno in comune queste 2 esperienze? Quella del running e quella del pan di spagna con il suo stampo per dolci? Hanno in comune tutto: la storia, la dinamica e il lieto fine.

Mia moglie come Giacomo ha sbagliato sulla sua pelle, a provato testato e riprovato, infine a buttato alcuni pan di spagna. Con la scarpa ancor peggio, se non è quella giusta ti rovini il piede oppure le abbandoni (per non dire le butti via).

Entrambi, hanno faticato e non poco prima di trovare una soluzione!

Se pur in modo diverso entrambi sono arrivati alla conclusione che solo uno “specialista” può supportarti nell’attività di scelta e ridurre al minimo errori o scelte sbagliate. Questo episodio (quello a me più vicino) è stato il grande volano da cui ho fatto dipendere tutte le scelte di dopo: specializzazione, studio dei prodotti e assoluta aderenza alle esigenze del cliente. Oggi questo è il mio incessante lavoro, la parte più gratificante e stimolante!

Non ti resta che venire a provare, lo stampo per dolci o la pentola che ti calza a pennello!!

Ti aspetto!

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